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Il sostegno psicologico durante il percorso di procreazione assistita (PMA)

Sempre più coppie decidono di diventare genitori dopo i 35 anni e molte di queste si trovano nella condizione di doversi rivolgere a centri per la procreazione assistita, in Italia e all’estero, per difficoltà legate alla fertilità.

Solitamente, dopo mesi o anni di tentativi di concepire in maniera naturale che non evolvono in una gravidanza, la coppia si rivolge ad un medico specialista che prescriverà una serie di esami per capire la causa dell’infertilità. Se la situazione non viene risolta attraverso cure farmacologiche o chirurgiche, lo specialista potrebbe indirizzare la coppia verso un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA).

Si ricorre alla PMA quando la possibilità di concepimento è estremamente remota per vari motivi o quando la donna ha un’età avanzata per una gravidanza e calano le probabilità che rimanga incinta spontaneamente.

Quali sono i principali ostacoli al concepimento?

  • Età della donna: la probabilità di concepimento nelle giovani donne con coiti regolari è di circa il 20%, mentre nelle donne di 40 anni è del 5%.
  • Scarsa riserva ovarica o la assenza di ovociti: la donna nasce con una quantità prestabilita di ovociti che vengono eliminati ogni mese e a 35 anni rimane circa il 10% degli ovuli.
  • Scarsa qualità degli ovociti: più passa il tempo e più gli ovociti si deteriorano rischiando di generare embrioni con alterazioni cromosomiche.
  • Età dell’uomo: il passare del tempo può ossidare gli spermatozoi e frammentarne il DNA.
  • Qualità del seme: viene valutata attraverso un esame (seminogramma) che valuta quantità, forma, mobilità, vitalità, ecc. degli spermatozoi.
  • Mancata produzione del liquido seminale o assenza di spermatozoi in esso.
  • Eventuali problemi diagnosticati con gli esami preconcezionali che potrebbero diminuire le percentuali di successo di una gravidanza.
  • Risposta alla stimolazione ovarica: ogni donna ha una risposta differente alla stimolazione che può dipendere dal tipo di farmaco o di protocollo utilizzato o da altri fattori personali. 

Primo tentativo di PMA e aspettative

La prima volta, solitamente, è caratterizzata da un forte entusiasmo perchè si crede che con l’aiuto della scienza andrà tutto bene e che si avrà il test positivo al primo colpo. La donna affronta le punture nella pancia e gli sbalzi d’umore con estremo coraggio perchè sorretta dalla gioia del risultato. Quando si rimane incinta al primo tentativo non si sente il peso del trattamento, si vive l’evento come un piccolo ostacolo che è stato superato.

Le difficolta iniziano quando il trattamento non produce embrioni trasferibili, il test di gravidanza è negativo oppure la gravidanza non è evolutiva.

Quando il test è negativo

Il test di gravidanza negativo è sempre un momento di lutto, la speranza riposta nelle cure mediche scompare in un attimo lasciando posto ad emozioni di tristezza, vuoto, colpa… Ci si potrebbe chiedere se c’è qualcosa che non va in uno o in entrambi i partner ed essere spinti ad approfondire gli esami medici per avere più risposte.

A volte, però, non è possibile avere risposte certe e si corre il rischio di entrare in uno stato di ricerca ossessiva su internet, nei gruppi di auto-aiuto oppure prenotando visite con numerosi specialisti diversi. Questo comportamento non fa che accrescere l’ansia e l’angoscia alimentando una spirale di negatività.

Perché è importante un supporto psicologico per le coppie che ricorrono alla procreazione assistita?

Questa situazione di forte stress, in cui non si riesce a vedere una via d’uscita, può minare l’equilibrio della coppia. È importante, quindi, evitare di incolparsi a vicenda o di indirizzare la propria rabbia sul partner ricordandosi sempre che si sta vivendo la stessa situazione.

La coppia può trovarsi a dover fronteggiare emozioni di frustrazione, incapacità, fallimento, colpa, vergogna, tristezza, ecc. che se sottovalutate possono portare ad una vera e propria crisi.

Il supporto psicologico è fondamentale per riuscire ad affrontare un percorso di procreazione assistita con minore ansia e maggiore positività. Essere seguiti passo a passo aumenta la fiducia in se stessi e nella possibilità di riuscita; la terapia aiuta a mantenere l’equilibrio della coppia anche quando è solo uno dei partner a partecipare, aumenta le risorse per fronteggiare i possibili ostacoli e la resilienza per rialzarsi quando le cose non vanno come speravamo.

EMDR e Procreazione Medicalmente Assistita

L’EMDR è una delle più efficaci tecniche che possiamo utilizzare in terapia per supportare al meglio la donna o la coppia che sta intraprendendo un percorso di PMA.

Attraverso l’utilizzo dell’EMDR possiamo elaborare rapidamente gli eventuali traumi derivanti dal fallimento del trattamento medico o da altre circostanze che dovessero emergere: inoltre, una parte importante del lavoro terapeutico, consiste nel rinforzare ed aumentare le risorse personali necessarie per affrontare al meglio le difficoltà. Infine, attraverso l’EMDR, si possono risolvere le paure legate al futuro.

Alcuni consigli importanti

Concludiamo con alcuni accorgimenti da seguire per affrontare al meglio il percorso di PMA.

  • Continuare con la vita di sempre: dopo il transfer è molto importante, se non ci sono ragioni mediche particolari, non rinunciare alle proprie attività sociali, al lavoro e ai propri hobbies. Rimanere a letto tutto il giorno e isolarsi non aiuta l’umore e aumenta le emozioni negative.
  • Cercare di ridurre l’ansia imparando delle tecniche di rilassamento e di respirazione consapevole come il Training Autogeno o la Mindfulness oppure iscrivendosi a un corso di yoga dolce. L’ansia e lo stress non sono d’aiuto quando si cerca di raggiungere un obiettivo importante.
  • Confrontarsi con il partner quando si avvertono stati d’animo negativi, evitando di attribuire colpe o di riversare rabbia e frustrazioni sull’altro. È molto importante dedicare tempo all’ascolto e alla condivisione affinchè il partner diventi una risorsa invece che un nemico da combattere.
  • Evitare la ricerca ossessiva su internet, ma confrontarsi con il proprio medico. Anche la partecipazione a gruppi di auto-aiuto online può essere molto dannosa in quanto ogni persona ha una storia diversa e una terapia/un esame/un percorso che va bene per una donna, può non essere quello migliore per un’altra. Questi gruppi sono molto utili per una condivisione emotiva con persone che possono capire in pieno come ci si sente, ma non per confronti di tipo più “medico”. 
  • Iniziare un percorso di supporto psicologico per affrontare le sfide con maggiori risorse e consapevolezza, elaborare eventuali traumi, gestire i momenti negativi e prepararsi ad affrontare le paure legate al futuro.

In Becco alla Cicogna – Storie di PMA e Infertilità

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Alcuni libri che parlano di PMA

 

Donne coraggiose come te. Manuale di sopravvivenza per PMA

In Italia, una coppia su quattro non riesce ad avere figli. Molte scelgono di restare chiuse nel proprio dolore, alcune intraprendono il complesso percorso della PMA (Procreazione Medicalmente Assistita), ignare di ciò che le aspetta e degli ostacoli a cui andranno incontro. Le domande scomode, il perfezionismo e le aspettative sociali sono solo alcune delle sfide da affrontare, talora senza una guida e spesso inconsapevoli di dover fare i conti con i propri limiti e il senso di inadeguatezza che sfocia nella depressione. Perché non riuscire a generare figli genera, al contrario, spirali di sofferenza e un enorme senso di vuoto. Un linguaggio familiare e uno stile preso in prestito dal campo medico, intessuti della soggettività del percorso dell’autrice, rendono “Donne coraggiose come te” un manuale di sopravvivenza: metodo e supporto al tempo stesso, affinché quel dolore possa trasformarsi in un’opportunità per cambiare e incarnare finalmente la donna coraggiosa che ognuna ha dentro di sé.

 

IL NOSTRO VIAGGIO: PERCORSO DI PMA E FIVET

 

Forzare la mano. Natura e cultura nella procreazione medicalmente assistita

La procreazione medicalmente assistita (PMA) è una tecnologia neutra e neutrale? È una possibilità in più data all’uomo per superare i limiti della natura? Ha ripercussioni sulle relazioni uomo-donna e sul rapporto con il prodotto del concepimento? La PMA è uno strumento con il quale “si forza la mano” alla natura, consentendo di realizzare ciò che naturalmente non avviene: la procreazione.

In questo volume, si riportano i risultati di un’indagine esplorativa su giovani uomini e donne tesa a cogliere come si è modificata e si sta modificando la conoscenza di senso comune in tema di generatività e procreazione in seguito alla diffusione di dati ed informazioni sulla PMA. 

 

Baby Maker: Emy, una bambina venuta con lo Shuttle!

Alcuni bambini li porta la cicogna, altri, in questa nuova era, vengono ordinati con una speciale App, Baby Maker, e arrivano con lo Shuttle. Questa storia racconta in modo simpatico e tenero, come una piccola anima, sia riuscita a superare mille peripezie per scendere dal cielo e raggiungere i suoi genitori e quanto loro l’abbiano desiderata, tanto da ordinarla grazie ad una speciale App e farla venire giù per il tubo, in una navicella in acciaio spazzolato.Questa la storia vera di Emy, una gravidanza biochimica da PMA, procreazione medicalmente assistita. Una bambina creata in laboratorio grazie alla fecondazione in vitro, ma subito dopo data per morta e privata quindi del sostegno dei farmaci. Lei, Capitana Coraggiosa, invece che arrendersi, ha lottato per venire dalla sua mamma e dal suo papà contro ogni possibile previsione. Il libro è il modo che mamma Katia ha trovato per raccontare alla figlia come è nata e il viaggio che ha dovuto affrontare per venire al mondo con il suo Shuttle! Nel sito babymaker e nella community Facebook Baby Maker, potrai trovare novità e partecipare da protagonista al prossimo libro, raccontando la tua fiaba personale! 

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